I social network nascono sicuramente per agevolare l’interazione tra le persone, e per chi si trova oltre i confini del proprio Paese rappresentano uno strumento per orientarsi tra la miriade d’informazioni che potrebbero mal informare e quelli che potrebbero essere utili.

Abbiamo incontrato Rosario Guarino, admin del gruppo

Facebook Radio Londra Italia.

Come nasce il tuo gruppo?

“Nasce circa sei anni fa nel 2016 perchè quando sono arrivato nel Regno Unito mi sono accorto che cercando sui social le informazioni importanti, quelle utili che permettono ad una persona di conoscere il posto dove si vive, mancavano. E se si trovano non sono spiegate in maniera chiara. Tante persone poi non conoscono la lingua e quindi capirle anche dai siti ufficiali era difficile. Ho pensato quindi di creare quello che avrei voluto trovare io: un gruppo dove le informazioni fossero trattate in maniera semplice, chiara e con un linguaggio comune.”

Quali sono stati i primi post che avete pubblicato?

“I primi li ricordo benissimo: sono stati come fare il NIN, come trovare lavoro, come affidarsi alle agenzie d’impiego. Man mano che io apprendevo cose per me le trasformavo in post per la gente.

Successivamente anche la mia passione per la fotografia è stata inserita all’interno postando foto dei luoghi in cui mi trovavo o catturando momenti importanti di vita quotidiana. Da poco più di 2500 membri in un anno siamo passati a 16000 membri e la gente era felice e mi ringraziava di quello che veniva postato”.

Perchè hai scelto il nome Radio Londra Italia?

“A dire il vero penso di aver fatto un errore. Se avessi messo italiani a… nome tipico per un gruppo di italiani all’estero, avrei avuto molti più iscritti. Mentre invece ho scelto Radio Londra Italia in onore di Radio Londra che era l’insieme dei programmi radiofonici trasmessi, a partire dal 27 settembre 1938, dalla BBC e indirizzati alle popolazioni europee continentali”.

Quali sono i valori su cui si fonda il tuo gruppo?

“Io sento di essere altruista e quindi volevo fare qualcosa per gli altri. L’altruismo sicuramente sì. Aggiungerei anche comunità, anche se si dovrebbe approfondire più dal vivo che sui social, tanto che prima organizzavamo anche eventi come Karaoke o eventi dove si poteva interagire di persona. La gratuità, perchè come dico io non facciamo mercatini: non vendiamo servizi, non promuoviamo business, non affittiamo camere.

Basta essere trasparenti e seri”.

Hai dei rimpianti?

“Direi di no, anche se alcune occasioni potevano essere sfruttate meglio da parte di molti. Magari solo un semplice grazie in più, per il lavoro che viene svolto, riempirebbe il cuore e aumenterebbe l’entusiasmo ancora di più. Magari anche da parte di aziende note qui a Londra ci si poteva parlare per collaborazioni a sostegno della comunità, ma questi discorsi non sono mai arrivati. D’altro canto la soddisfazione più grande è arrivata con l’ex-Console Generale Marco Villani che ha inserito il nostro gruppo in un gruppo scelto di gruppi social in cui diffondere le news ufficiali e aiutare il Consolato nella comunicazione”.

C’è un aneddoto che ti è rimasto in mente dopo questi anni?

“Sicuramente quello di una ragazza sarda che non seguiva il mio gruppo, ed è andata via nel momento sbagliato della Pandemia. La conoscevo di vista e ho notato un suo post in un altro dove chiedeva come tornare nel Regno Unito. Ci siamo sentiti poi in privato e le ho chiesto come mai non fosse nel mio gruppo? Dopo averle dato le informazioni che cercava ho riflettuto sul fatto che se fosse stata all’interno l’avrei potuta aiutare prima e si sarebbe risparmiata molti problemi che poi ha dovuto affrontare in seguito”.

Cosa ti aspetti per il futuro?

“Mi auguro che il gruppo cresca sempre di più e spero di trovare sempre più collaboratori che condividano i miei stessi valori, evitando interessi personali o in cerca di guadagni facili a spese degli italiani che vivono a Londra”.

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