Si celebra oggi la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore,  meglio conosciuta come Giornata del libro e delle rose; un evento organizzato dall’UNESCO per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright.

Questa data precisa ha radici nella storia della letteratura, in generale, quando nel 1616, infatti, in questo giorno ci lasciavano tre grandi nomi, Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso Inca de la Vega: ma solo nel 1926 il sovrano Alfonso XIII di Spagna decide di istituzionalizzare la festa del libro. Successivamente, nel 1931 si decise di promuoverla per il 23 di Aprile, giorno della morte dell’autore spagnolo, anche perché, secondo il calendario giuliano utilizzato all’epoca in Inghilterra, anche gli altri due giganti sopracitati erano trapassati lo stesso giorno del 1616.

Naturalmente in un momento storico contrassegnato dalla crisi pandemica tra chiusure, restrizioni e oscurità in cui sembra si ravveda l’inizio di una ripartenza, leggere si identifica, ora più che mai, come un’àncora di salvezza. In un anno di sacrifici, di prolungate assenze nella società, di silenzi, di spazi chiusi ed angusti, i libri ci hanno molto spesso aiutato, salvandoci, rassicurandoci, facendoci compagnia in una particolare condizione di privazioni e disagi. E così, nella mera consapevolezza che il libro è simbolo di saggezza, di quello che i filosofi chiamano il “sapere”, il lockdown ci ha permesso di riscoprire il valore ed il piacere della lettura, facendoci rispolverare i ripiani delle nostre biblioteche. Ed oggi, dunque, ricorre la festa del libro, oggi che nel calendario è anche San Giorgio martire, non sicuramente un caso dal momento che durante questa giornata è consuetudine che gli uomini regalino alle donne una rosa, gesto divenuto una tradizione legata alla festa del libro, tanto che i venditori di libri catalani donano una rosa per ogni volume comprato. La leggenda di San Giorgio, che uccide un drago dal cui sangue nasce una rosa rossa, si unisce così alla festa dei libri, dando vita alla “Festa dei libri e delle rose”, nata appunto nel 1926 grazie all’idea un editore valenzano, Vicent Clavel Andrés. E così partendo dalle tradizioni catalane, l’UNESCO ha deciso, a partire dall 1996, di istituzionalizzare il 23 Aprile di ogni anno come Giornata Mondiale del Libro e del Diritto D’autore, per sottolineare ed evidenziare l’importanza della lettura nel processo educativo delle popolazioni ma anche in quello sociale, d’incontro e progresso fra le comunità.

Allora apriamo le pagine di un buon libro, continuiamo ad avvicinarci alla lettura, ad amarla poiché “il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”, come affermava anche Daniel Pennac.