Il sindaco di Londra si muove in difesa dei Londoners?

La questione del pre-settled e del settled status è aperta fin dal giugno di quest’anno ed è uno dei principali motivi di inquietudine da parte dei cittadini europei residenti in UK.

Comprendere le regole che permetteranno a queste persone di non perdere il loro status di residenti e di non divenire cittadini di serie b è facile: basta consultare i siti governativi, tra cui segnaliamo un angolo dedicato sul web site del Comune di Londra, e  compilare i moduli e pagare la tassa dovuta. E aspettare.

Bisognerà, infatti, attendere prima di ogni cosa che il governo May non cada, che l’accordo sulla Brexit venga definito e accettato da tutte le parti in causa e che esso non crei falle nella qualità di vita degli inglesi. Ma ci sono altre preoccupazioni più fonde, e che riguardano il milione di cittadini europei residenti a Londra e sono strettamente collegate alla Brexit. Motivo per il quale il sindaco di Londra Sadiq Khan si è messo in viaggio in Europa, per una serie di incontri, il primo dei quali è avvenuto ieri a Berlino con il ministro delle Finanze Scholz; ad esso farà seguito la tappa di Parigi dove incontrerà il ministro degli affari europei Nathalie Loiseau, il sindaco di Parigi Anne Hidalgo e dove stasera parteciperà ad una commemorazione per l’attentato terroristico del Bataclan.

Sogna una Londra ancorata all’ Europa, questo sindaco di origini pakistane, di fede musulmana e di militanza laburista, che è stato riconfermato dal partito come candidato alle prossime elezioni -previste per il 2020- alla poltrona del City Hall e che potrebbero vederlo in contrapposizione ad una lista di nomi tra cui Shaun Bailey, Andrew Boff e Joy Morissey. Elezioni alle quali potrebbero mancare i voti dei cittadini europei, i quali non sarebbero ammessi alla tornata elettorale se UK e EU non raggiungeranno un protocollo d’intesa specifico e mirato alla questione.

Un milione di voti possono fare una grande differenza.